500 g di linguine.

Una piantina di basilico grandina.

100 g di pinoli.

Una ventina di gamberetti freschi freschi e non troppo piccoli.

Una cipolla.

4 patate medie.

Vino bianco.

Olio, aglio e sale.

 

Non v’azzardate a comprare il pesto già pronto. Fatto in casa è tutta un altra cosa e per prepararlo bastano dieci minuti. Non compratelo, sareste ingiustificati.

 

Per prima cosa prepariamo un pesto classico. 

In una vaschetta abbastanza alta e stretta mettete le foglie di basilico. Ben lavate, mi raccomando.

Aggiungete un paio spicchi medi di aglio, i pinoli, 2 pizzichi di sale ed un po’ d’olio.

Prendete un minipimer e frullate tutto. Si, lo so, gli integralisti del pesto s’arrabbieranno, ma nella vita bisogna esse’ realisti. Ho i miei dubbi che la freschezza delle foglie di basilico sia compromessa dalle alte temperature della lama! Comunque, se vi siete ridotti cosi male, dovete procedere ad un tagliuzzamento molto fine di tutti gli ingredienti, uno ad uno.

Pian pianino, mentre state finendo di frullare tutto, aggiungete un bel po’ d’olio (diciamo mezzo bicchiere). Aggiustate di sale e lasciatelo riposare.

Il nostro pesto è pronto, ora dedichiamoci alla “variante”.

Prendete una bella cipolla rossa di tropea, tagliatela finemente e fatela imbiondire con un dito d’olio in una padella abbastanza grandina. Dopo qualche minuto aggiungete quattro pomodoretti e fateli disfare.

I gamberetti e gli scampi disponeteli ben bene nella padella per farli cuocere uniformemente. A fuoco bello alto, fateli stare quattro o cinque minuti. Poi copriteli con un bicchiere di vinello bianco che, tenendo il coperchio quasi chiuso, si insaporirà ben bene trasformandosi in un sughetto col botto.

E anche la “variante” è fatta.

Ora, occupiamoci un secondo della pasta: potete usare quella che preferite, ma la linguina non tradisce mai.

Importante: quando mettete su l’acqua, buttateci dentro le patate tagliate a pezzi abbastanza piccoli. L’impone la tradizione genovese.

Tenendo da parte un pentolino d’acqua, scolate la pasta e conditela con il pesce e poi distribuite poco uniformemente il pesto. Se vi sembra asciutta, aggiungete l’acqua calda che avete lasicato.

Ora aggiungete altri quattro pomodorini crudi tagliati a pezzetti e qualche foglia di basilico.

Servite tutto ben caldo.

Note:

Un buon pesto dipende dall’equilibrio di basilico, pinoli ed aglio. Cosa che non si può spiegare in una ricetta. Provatelo un paio di volte e saprete come muovervi.

L’olio caldo, per i gamberi, è sacrosanto: toglie loro tutto il sapore e lo trasporta nelle vostre linguine. Non fatelo friggere però, per carità.

Le patate, lessate insieme alla pasta, sbrigionano tanto amido saporito.

Onore al merito: l’idea di questa ricetta è della mia dolce metà, Lavinia. La ringraziamo tutti.